Pietro Rubino

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L’archivio della ditta Musy Padre e Figli. Tre secoli di storia e attività orafa

DOI: 10.7431/RIV20142019

Il fondo archivistico della ditta Musy Padre e figli, storico nome della gioielleria torinese, rappresenta un caso eccezionale nell’ambito degli studi sull’oreficeria. Acquisito dall’Archivio di Stato di Torino nel 2011 nell’ambito del progetto Manutenzione della Memoria territoriale, il materiale di cui è costituito è stato censito e ordinato da Irene Scalco e Anna Maria Lucania, curatrici dell’inventario del fondo medesimo1.

Attivi dalla metà del XVIII secolo, in poco meno di un secolo i Musy divennero orologiai e gioiellieri della Real Casa, acquisendo ulteriore notorietà con la partecipazione a importanti esposizioni, come l’Esposizione Generale Italiana (1884) e l’Esposizione internazionale di Arte Decorativa Moderna (1902), in occasione della quale ottennero un diploma d’onore. Una storia, quella di Musy Padre e figli, interamente ripercorribile attraverso le carte del fondo archivistico, articolato in cinque sezioni, la cui eccezionalità si sostanzia nella ricchezza e nella diversità dei documenti conservati.

Le sezioni “Famiglia”, “Famiglia e impresa” e “Archivio contabile e amministrativo”, comprensive di 15 buste per un totale di 50 fascicoli a carattere prettamente documentario, contengono lettere, patenti, diplomi, registri utili alla conoscenza della storia della famiglia e dell’organizzazione dell’azienda attraverso i secoli (Figg. 12).

Gli alberi genealogici2 restituiscono la complessità di una situazione familiare in cui la gestione dell’attività è trasmessa di padre in figlio fino alla fine dell’Ottocento, quando si verifica il passaggio di proprietà dagli eredi Musy a Mario Roggero3, momento in cui alla gestione familiare se ne sostituisce una di tipo imprenditoriale; rivelatore in tal senso è il registro matricola dei dipendenti in cui sono riportati i nomi e le qualifiche dei lavoratori attivi dal 1892 al 19764 (Fig. 3).

Estremamente interessanti sono i carteggi, in cui la vita della famiglia si confonde con le vicende della bottega; diverse sono le lettere private, alcune delle quali spedite dall’estero, affiancate alle quietanze di pagamento, ai contratti di diversa natura5, cui si aggiungono le patenti di abilitazione rilasciate dalle istituzioni torinesi e dalla corte ai diversi membri della famiglia6. Tra gli interlocutori figurano politici come Giovanni Nigra, militari quali Enrico Cialdini, membri di Casa Savoia7, per i quali i Musy realizzarono anche medaglie commemorative e onorificenze militari.

La sezione “Produzione” è la più consistente per numero di unità archivistiche (82 in totale, organizzate secondo criteri tipologici) e la più eterogenea (6105 elaborati grafici; 1 album; 75 fra scatole e vassoi contenenti 1984 conii e 92 manufatti di prova; 55 lastre; 209 fotografie; 2 negativi).

Il fondo grafico costituisce certamente uno dei nuclei più interessanti; disegni, fotografie, stampe a colori, suddivisi in 57 fascicoli raggruppati in 32 buste, rivelano non solo le caratteristiche della produzione e i modelli cui la ditta si ispira, ma documentano anche importanti momenti della storia dell’azienda. In questo senso destano particolare interesse le fotografie del padiglione realizzato in occasione dell’Esposizione Internazionale di Arte Decorativa Moderna del 19028, al cui allestimento contribuirono personalmente artisti quali Giacomo Grosso e Giorgio Ceragioli (Figg. 45).

Tra i disegni, in particolare, si riconoscono primi bozzetti eseguiti a matita su fogli di carta, progetti in avanzato stato di elaborazione con rifiniture ad acquerello, disegni definitivi realizzati su cartone nero con diverse tecniche, in alcuni casi eseguiti con calligrafica precisione, in altri in maniera più approssimata nella descrizione dei dettagli (Figg. 6789). Non solo gioielli, ma anche argenterie – cornici, servizi da tavola, da the, da caffè9, targhe10, portasigarette e tabacchiere11 (Figg. 10111213), orologi da tavolo e vari12, emergono numerosi dalle cartelle grafiche, vestigia di una storia scritta attraverso l’uso del cesello.

Alla sezione grafica si affiancano gli strumenti e gli attrezzi per la produzione, raccolti in 9 scatole; tra essi figurano punzoni13, lenti e strumenti di precisione14, manufatti di prova15 (Fig. 14), attrezzi e oggetti vari16; conii e conii-matrici di diverse dimensioni e peso, rappresentanti lettere, stemmi, monogrammi, cornici medaglie, gemelli, bottoni e corone(Fig. 15),  riuniti in 25 scatole17, che raccontano una storia fatta di manualità in cui l’attenzione dell’artigiano incontra la tecnologia senza perdere di vista l’elevata qualità dei prodotti da realizzare.

Nell’ultima sezione – “Biblioteca” – costituita da 13 buste, sono conservate 49 pubblicazioni, ordinate cronologicamente, tra cataloghi d’aste, riviste italiane e straniere, manuali tecnici.

Particolarmente interessanti sono i cataloghi delle aste dei gioielli della corona francese del 1887 e 189618, delle gioie della principessa Matilde Bonaparte nel 190419 e del sultano Abd – Ul – Hamid II, risalente al 191120, fonti di aggiornamento e possibili repertori di modelli. Importanti anche le riviste, tra cui periodici italiani come L’arte e l’industria21 e L’art et l’industrie organe du progrès dans toutes les branches de l’industrie artistique, completo per il decennio 1877-188722.

Tra i manuali tecnici figurano diverse pubblicazioni della collana «Manuali Hoepli» relative ai fondamenti dell’arte orafa, viatico per le diverse attività condotte in laboratorio, dall’ideazione dei monogrammi alla colorazione e decorazione dei metalli23.

Menzione particolare spetta ai documenti relativi ai rapporti con Casa Savoia, attestati, grazie alle patenti di nomina24 conferite dai principi della casa reale a partire dagli anni Sessanta del Settecento. A questo nucleo, trasversale a tutte le sezioni dell’archivio, appartengono, tra gli altri, gli inventari dei gioielli della Dotazione della Corona e di quelli privati, molti dei quali realizzati da Musy Padre e figli tra la seconda metà dell’Ottocento e la prima metà del Novecento25; fotografie dei membri della famiglia reale26 (Fig. 16), dei gioielli realizzati su loro commissione27, confrontabili con i corrispettivi disegni collocati nelle diverse buste della sezione “Produzione”28 (Figg. 1718).

Questa breve nota, lungi dall’essere esaustiva in merito alla vastità del materiale conservato nel fondo Musy, vuole essere una esemplificativa presentazione dei molteplici campi di indagine che esso può aprire. Molti e diversi per qualità sono i disegni, di cui nella maggior parte dei casi non si conosce l’autore; allo stesso modo, rimangono ancora oscuri i rapporti fra la ditta e altri nomi del settore, italiani e stranieri, o ancora, il possibile contributo degli artisti all’ideazione di gioielli e oggetti realizzati dalla ditta. Un lavoro sicuramente consistente che potrebbe contribuire a definire una geografia artistica dell’arte orafa, ricostruendo rapporti tra soggetti e ambiti artistici diversi, canali di comunicazione, divergenze e i punti di rottura fra contesti e soggetti differenti; quesiti ai quali l’archivio Musy, opportunamente interrogato, è pronto a dare una risposta.

  1. L’inventario del Fondo Musy, n. 330, è consultabile presso la Sala Inventari dell’Archivio di Stato di Torino, sezione Corte. []
  2. AST, Corte, Fondo Musy, mazzo 1, fascc. 1 e 2. []
  3. AST, Sezioni Riunite, Atti di Società, Volume 5 fasc. 1-102, fascicolo 34, 4 novembre 1895; Atti di Società, Volume 5 fasc. 1-102, fascicolo 37, 7 novembre 1895. []
  4. AST, Corte, Fondo Musy, mazzo 7, fasc. 33. []
  5. AST, Corte, Fondo Musy, mazzo 1, fascc. 6 e 7. []
  6. AST, Corte, Fondo Musy, mazzo 1, fascc. 8 e 9. []
  7. AST, Corte, Fondo Musy, mazzo 2, fasc. 11. []
  8. AST, Corte, Fondo Musy, mazzo 88, fasc. 149. []
  9. AST, Corte, Fondo Musy, mazzo 20, fasc. 58; mazzo 21, fasc. 59; mazzo 22, fasc. 60; mazzo 37, fasc. 93. []
  10. AST, Corte, Fondo Musy, mazzo 33, fasc. 84. []
  11. AST, Corte, mazzo 34, fasc. 86. []
  12. AST, Corte, mazzo 35, fasc. 89. []
  13. AST, Corte, mazzo 90, fasc. 152. []
  14. AST, Corte, mazzo 91, fasc. 153; mazzo 92, fasc. 154. []
  15. AST, Corte, mazzo 77, fasc. 137. []
  16. AST, Corte, Fondo Musy, mazzo 94, fasc. 156. []
  17. Ast, Corte, Fondo Musy, mazzi da 48 a 73, fascc. da 108 a 133. []
  18. AST, Corte, Fondo Musy, mazzo 105, voll. 19 e 22. []
  19. AST, Corte, Fondo Musy, mazzo 106, vol. 24. []
  20. AST, Corte, Fondo Musy, mazzo 107, voll. 30 e 31. []
  21. AST, Corte, Fondo Musy, mazzo 100, voll. 6-7. []
  22. AST, Corte, Fondo Musy, mazzo 100, vol. 5; mazzo 101 voll. 8-10; mazzo 102, voll. 11-13; mazzo 103, voll. 14-15. []
  23. AST, Corte, Fondo Musy, mazzo 99, vol. 2; mazzo 105, voll. 21 e 23; mazzo 106, vol. 25. []
  24. AST; Corte, Fondo Musy, m. 1, fasc. 8. []
  25. AST, Corte, Fondo Musy, mazzo 8, fasc. 41. []
  26. AST, Corte, Fondo Musy, mazzo 16, fasc. 52, Disegni di gioielli, rilegati in volume (s.d. ma sec. XIX-XX ca.), carte sciolte fuori dal volume con fotografie di alcuni membri di casa Savoia. []
  27. AST, Corte, Fondo Musy, mazzo 19, fasc. 57, Disegni e fotografie diademi reali. Monumenti per la Real Casa (1883-1908), c. 36. []
  28. AST, Corte, Fondo Musy, mazzo 19, fasc. 57, n. 36, cfr. con ibidem mazzo 23, fasc. 61, n. 48. []