Paola Venturelli
Milano / Leonardo da Vinci / Venezia e l’arte vetraria. Con Giovanni Agostino da Lodi e il vetro rosso
Il saggio approfondisce il rapporto tra Leonardo e l’arte vetraria, seguendo le tracce del genio vinciano tra Venezia e Milano attraverso un accurato studio delle fonti dell’epoca e degli scritti di Leonardo stesso, ribadendo ancora una volta il ruolo primario che lo studio delle tecniche di lavorazione dei materiali preziosi ebbe nell’ambito della sua attività artistica.
Milan / Leonardo da Vinci / Venice and the art of glassmaking. With Giovanni Agostino da Lodi and the red glass
This essay examines the relationship between Leonardo da Vinci and the art of glassmaking, following in the footsteps of the genius from Vinci between Venice and Milan through an accurate study of the sources of the time and Leonardo’s own writings, once again underlining the primary role that the study of techniques for working with precious materials played in his artistic activity.
Dominique Charles Fuchs
Leonardo da Vinci e Niccolò Silva al Museo Stibbert, armature, stampe, medaglie e incisione
Il saggio prende in esame il rapporto che lega Leonardo da Vinci e Niccolò Silva alla decorazione incisa di alcune componenti di armature custodite nelle raccolte del Museo Stibbert di Firenze. Il legame rappresentato dall’attività di sommi artisti tra armature, armi, oreficeria, incisione e stampa appare imprescindibile nello studio dei maggiori artisti al di là della loro sola produzione di opere di pittura e di scultura e i pezzi conservati nel Museo Stibbert ne sono un’efficace dimostrazione.
Leonardo da Vinci and Niccolò Silva at the Stibbert Museum, armour, prints, medals and engraving
The essay examines the relationship between Leonardo da Vinci and Niccolò Silva on the engraved decoration of some components of armour in the collections of the Stibbert Museum in Florence. The connection represented by the activities of great artists between armour, weapons, goldsmithing, engraving and printing is essential in the study of the greatest artists beyond their sole production of paintings and sculptures, and the pieces conserved in the Stibbert Museum are an effective demonstration of this.
Bianca Cappello
Alcune considerazioni sui gioielli nei dipinti del Tintoretto tra oreficeria, moda, simbolo e tecnica
Nei dipinti di Jacopo Robusti detto Tintoretto, l’attenzione alla resa dei gioielli è una caratteristica costante. Per le sue vicissitudini di vita privata e familiare, è possibile che Tintoretto si sia ispirato non solo a modelli di gioielli genericamente di moda alla sua epoca ma anche ad alcuni precisi gioielli realmente esistenti. Oltre alla verosimiglianza ai modelli di oreficeria a lui coevi, sicuramente per lui la rappresentazione dei gioielli era un mezzo efficace per ottenere, in sintonia con la sua poetica, la perfetta resa scenica dell’immagine. La lettura dei dipinti del Tintoretto attraverso l’osservazione dei gioielli ci restituisce così una visione ancora più interessante della sua opera.
Some considerations on the jewellery in Tintoretto’s paintings between goldsmithing, fashion, symbol and technique
In the paintings of Jacopo Robusti, known as Tintoretto, attention to the rendering of jewellery is a constant feature. Due to the vicissitudes of his private and family life, it is possible that Tintoretto was inspired not only by models of jewellery that were generally fashionable at his time but also by some precise pieces of jewellery that actually existed. In addition to the verisimilitude of the jewellery models of his time, the representation of jewellery was certainly for him an effective means of achieving, in harmony with his poetics, the perfect scenic rendering of the image. Reading Tintoretto’s paintings through the observation of jewellery thus gives us an even more interesting vision of his work.
Maria Concetta Di Natale
Giacomo Pasturi argentiere catanese
Il saggio aggiorna gli studi finora condotti sulla figura di Giacomo Pasturi, argentiere attivo a Catania nella seconda metà del XVI secolo. Partendo dall’analisi della sua unica opera ad oggi nota, la cassa reliquiaria dei Santi Vito, Modesto e Crescenzia nella Chiesa Madre di Regalbuto, l’autrice la contestualizza con l’argenteria catanese coeva, mettendo in rilievo l’importanza del Pasturi nel panorama artistico a lui contemporaneo.
Giacomo Pasturi, a Catania silversmith
The essay updates the studies conducted so far on the figure of Giacomo Pasturi, a silversmith active in Catania in the second half of the 16th century. Starting with an analysis of his only known work to date, the reliquary case of Saints Vito, Modesto and Crescenzia in the Chiesa Madre of Regalbuto, the author contextualises it with contemporary Catania silverware, highlighting Pasturi’s importance in the artistic panorama of his time.
Giuseppe Giugno
Gli argenti della cattedrale di Caltanissetta. Spigolature d’archivio sul «monte del Glorioso San Michele Arcangelo» dell’argentiere Pietro Paparcuri
Non è raro intercettare nei documenti sulla Chiesa Madre di Santa Maria La Nova di Caltanissetta il riferimento a suppellettili e arredi sacri in argento, opera di abili maestri orafi e argentieri documentati dal XVI al XVIII secolo. Un recente ritrovamento archivistico ha condotto alla documentazione sulla fattura del «monte del Glorioso San Michele Arcangelo nostro Protettore d’Argento», affidata agli argentieri Pietro Paparcuri e Tommaso Cipolla.
The silverware of Caltanissetta Cathedral. Archival details on the “Mount of the Glorious Saint Michael Archangel” by silversmith Pietro Paparcuri
It is not uncommon to find references in documents on the Mother Church of Santa Maria La Nova in Caltanissetta to silver ornaments and sacred furnishings, the work of skilled master goldsmiths and silversmiths documented from the 16th to the 18th centuries. A recent archival find has led to documentation on the invoice of the ‘mount of the Glorious Saint Michael the Archangel our Silver Protector’, commissioned to silversmiths Pietro Paparcuri and Tommaso Cipolla.
Anita Paolicchi
Tracce veneziane nelle collezioni romene: note per una nuova lettura di alcune oreficerie marcate
Le collezioni del Museo Nazionale di Arte della Romania conservano un variegato nucleo di oreficerie di provenienza veneziana. Le iscrizioni permettono, per la quasi totalità degli oggetti, di definire in modo piuttosto chiaro l’identità dei committenti, la destinazione, il contesto della donazione e l’anno in cui è avvenuta. Il saggio aggiorna la lettura dei marchi presenti sulle opere, proponendo nuove ipotesi di studio sull’argomento.
Venetian traces in the Romanian collections: notes for a new interpretation of some marked goldsmiths’ work
The collections of the National Museum of Art of Romania preserve a varied nucleus of jewellery of Venetian origin. The inscriptions allow, for almost all the objects, to define quite clearly the identity of the purchasers, the destination, the context of the donation and the year in which it took place. The essay updates the reading of the marks present on the works, proposing new study hypotheses on the subject.
Elisa Zucchini
Premesse delle medaglie di cantanti d’opera nel mecenatismo degli ultimi Medici
Il saggio studia le medaglie dedicate a primedonne eseguite a Firenze nella prima metà del Settecento, che riflettono il ruolo cruciale del mecenatismo artistico e musicale del Gran Principe Ferdinando di Cosimo III de’Medici, della moglie Violante Beatrice di Baviera e dello zio Francesco Maria de’ Medici.
Premises of opera singers’ medals in the patronage of the last Medici
The essay studies the medals dedicated to prima donnas executed in Florence in the first half of the 18th century, which reflect the crucial role of the artistic and musical patronage of Grand Prince Ferdinando di Cosimo III de Medici, his wife Violante Beatrice of Bavaria and his uncle Francesco Maria de’ Medici.
Simona Rinaldi
Il restauratore Giuseppe Steffanoni al servizio dei Fratelli Mora (1884-1901)
L’articolo rende nota la documentazione inedita sui restauri condotti dal bergamasco Giuseppe Steffanoni sui dipinti dei Fratelli Mora, famosi produttori di mobili e arredi in stile medievale e rinascimentale. I loro rapporti di collaborazione sono ricostruiti a partire dal cantiere di restauro sui dipinti murali degli Zavattari nel Duomo di Monza, ripercorrendo l’intensa attività dei Fratelli Mora in occasione delle numerose esposizioni nazionali e internazionali di fine Ottocento.
Restorer Giuseppe Steffanoni at the service of the Fratelli Mora (1884-1901)
The paper examines the unpublished documentation on the restorations carried out by Giuseppe Steffanoni on the paintings of the Mora Brothers, famous manufacturers of furniture and furnishing in Medieval and Renaissance style. Their collaborative relationships are reconstructed starting from the restoration campaign on the wall paintings by Zavattari workshop in the Monza Cathedral, retracing the intense activity of the Mora Brothers during the several national and international exhibitions of the late Nineteenth century.
Daniele Galleni
L’apparato decorativo del teatro della Nuova Borsa di Genova: aria di secessione tra Firenze, la Liguria e il Messico
La decorazione del teatro della Nuova Borsa di Genova, realizzata da Adolfo Coppedè tra il 1909 e il 1912, si configura come un importante episodio per lo sviluppo di un linguaggio ornamentale moderno, espressione di una città desiderosa di darsi un nuovo aspetto in cui antico e contemporaneo possano convivere e valorizzarsi a vicenda.
The decorative apparatus of the Teatro della Nuova Borsa in Genoa: an air of secession between Florence, Liguria and Mexico
The decoration of the theatre of the Nuova Borsa in Genoa, realized by Adolfo Coppedè between 1909 and 1912, is an important episode for the development of a modern ornamental language, expression of a city eager to give itself a new aspect in which ancient and contemporary can coexist and enhance each other.