Abstract

Chiara Sturaro
L’anello nuziale ottagonale e l’enkolpion imperiale della Collezione Dumbarton Oaks: la scena del Battesimo di Cristo

Questo articolo si propone di analizzare la particolare iconografia bizantina del Battesimo di Cristo, come raffigurata tra il VI e il VII secolo in due gioielli attualmente custoditi presso la Dumbarton Oaks Research Library and Collection a Washington. L’enkolpion d’oro (ultimo quarto del VI secolo – VII secolo) con la Vergine in trono, la Natività, l’Adorazione e il Battesimo, in rilievo, presenta una rara ed insolita iconografia per le tre personificazioni della natura acquatica che appare nella scena del Battesimo. Diverse interpretazioni sono state proposte per l’identificazione di queste figure: potrebbero rappresentare il Fiume Giordano e due Nereidi, o il Mare e le due sorgenti gemelle da cui il Giordano sgorga. Inoltre, l’anello nuziale ottagonale in oro con niello (VII secolo), con scene dalla vita di Gesù, introduce per la prima volta la rappresentazione del Fiume Giordano come una campana o una piccola collina che ricopre Cristo, lasciando solo il capo esposto.

Chiara Sturaro
The imperial enkolpion and the octagonal marriage ring from the Dumbarton Oaks Collection: the scene of the Baptism of Christ

This paper intends to analyze the particular Byzantine iconography of the Baptism of Christ, as depicted between the sixth and seventh centuries by two jewels currently kept in the Dumbarton Oaks Research Library and Collection, Washington. The gold enkolpion (last quarter 6th century – 7th century) with Enthroned Virgin, Nativity, Adoration and Baptism, in relief, presents a rare and unusual iconography for the three personifications of aquatic nature appearing in the Baptism scene. Different interpretations have been proposed for the identification of these figures: they could represent the River Jordan and two Nereids, or the Sea and the two twin sources from which the Jordan rises. Instead, the octagonal marriage ring in gold with niello (7th century), with scenes from the life of Jesus, introduces for the first time the representation of the River Jordan as a bell or a little hill covering Christ, leaving only the head exposed.

Paola Venturelli
Un cammeo di Annibale Fontana e un altro con Ludovico il Moro (Milano XV-XVI secolo)

Un pregevole cammeo di Annibale Fontana (1540-1587), famoso intagliatore di materiali lapidei, orafo, medaglista e scultore,e un altro che raffigura il duca di Milano Ludovico il Moro, facenti parte originariamente della dispersa collezione milanese dei Settala, sono l’oggetto di questo contributo.

Paola Venturelli
A cameo by Annibale Fontana and another with Ludovico il Moro (Milan XV-XVI centuries)

A fine cameo by Annibale Fontana (1540-1587), a famous carver of stone materials, goldsmith, medalist and sculptor, and another representing the Duke of Milan, Ludovicoil Moro, originally part of the Settala collection of Milan, are the subject of this paper.

Benedetta Montevecchi
Un prezioso argento perduto: il Reliquiario della Circoncisione di Calcata

Nella chiesa del SS.mo Nome di Gesù di Calcata, cittadina in provincia di Viterbo, all’interno della seicentesca cappella maggiore, decorata con stucchi e marmi colorati, fino ad alcuni decenni fa era custodito il Reliquiario della Circoncisione di Gesù. L’articolo ricostruisce la storia e le vicende relative al prezioso manufatto d’argento, contribuendo ad arricchire la conoscenza del patrimonio orafo centro-italiano della seconda metà del Cinquecento.

Benedetta Montevecchi
A precious silver lost: the Reliquary of the Circumcision of Calcata

In the church of the Holy Name of Jesus of Calcata, a town nearViterbo, in the seventeenth-century chapel decorated with stucco and colored marbles, until a few decades ago was kept the Reliquary of the Circumcision of Jesus. The article reconstructs the history and the events relating to the precious silver artifact, helping to enrich the knowledge ofgoldsmith’sof the second half of the sixteenth century in central Italy.

Jacek Kriegseisen
Il servizio da altare ornato di corallo del tesoro del santuario mariano di Częstochowa (Polonia)

Tesori d’arte trapanese in corallo sono custoditi in diverse collezioni polacche. Si tratta di capezzali, contenitori di vario genere e funzione, piccole sculture e gioielli. Tra tutti spicca il servizio d’altare(un calice, un vassoietto con dueampolle, due scrigni, e un’acquasantiera) proveniente dal tesoro del santuario mariano di Częstochowa, il più importante della Polonia.

Jacek Kriegseisen
The altar-set adorned with coral of the treasure of the Marian shrine of Czestochowa (Poland)

Coral works made ​​in Trapani, like capezzali, pots of various types and functions, small sculptures and jewelry, are kept in several collections in Poland. Among them stands out the altar-set (a chalice, a tray with two containers, two caskets, and a font) from the treasury of the Marian shrine of Czestochowa, the most important of Poland.

Simona Sperindei
Gabriello Riccardi committente di oreficeria ed arti decorative nell’Urbe seicentesca: manifatture, artigiani ed artisti

Il marchese Gabriello Riccardi (1606-1675), tra i più celebri esponenti di questa importante famiglia fiorentina, fu un brillante diplomatico presso la corte granducale. Nel 1645 ottenne l’ambita carica di ambasciatore a Roma e prese alloggio a palazzo Firenze in Campo Marzio. La dimora venne pertanto arredata per mezzo di artisti e artigiani accreditati presso la corte medicea romana, o anche provenienti da Firenze. Dai documenti consultati, presenti in appendice,emergononomi di mercanti e di abili maestri, e soprattutto commissioni finalizzate a consolidare la progressiva ascesa sociale del marchese nella società romana al fine di assicurarsi una sfolgorante carriera politica.

Simona Sperindei
GabrielloRiccardi patron of goldsmith’s and decorative arts in the seventeenth-century Rome: manufacturers, artisans and artists

The Marquis Gabriello Riccardi (1606-1675), one of the most famous exponents of this important Florentine family, was a brilliant diplomat at the court of the Grand Duke. In 1645 he became ambassador to Rome and he moved to the palace Firenzein Campo Marzio. His dwelling was therefore furnished by artists and artisans accredited to the court of the Medici in Rome, or even from Florence. The documents in the appendix show names of merchants, skilled artisans and artists, and especially committees aimed at consolidating the social ascent of the Marquis in Roman society in order to secure a brilliant political career.

Maria Concetta Di Natale
Apparati effimeri e Arti Decorative: carri di trionfo in corallo

L’articolo illustra le profonde connessioni tra gli apparati effimeri con carri trionfali realizzati in occasione dei Festini di Santa Rosalia tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo a Palermo, disegnati dai famosi Architetti del Senato Paolo e Giacomo Amato, e la parallela produzione di superbi carri di trionfo in corallo. Vengono analizzate opere custodite non soltanto in musei e in collezioni private siciliane, ma anche nel resto d’Italia e all’estero, tutte opere di maestranze trapanesi. Viene inoltre segnalato e studiato un inedito trionfo di corallo di collezione privata di Palermo, raffigurante, sopra l’usuale carro, l’incontro tra la Madonna e Gesù Risorto.

Maria Concetta Di Natale
Ephemeral gears and Decorative Arts: triumph chariots in coral

This article illustrates the deep connections between the ephemeral architecture with triumphal carts made ​​during the Festini of Santa Rosalia in the late seventeenth and early eighteenth century in Palermo, designed by the famous architects of the Senate Paolo and Giacomo Amato, and the parallel production of superb triumph chariots in coral. It discusses not only works preserved in museums and private collections in Sicily, but also in the rest of Italy and abroad, all masterpieces from Trapani. The author also studies an unpublished triumph in coral from a private collection of Palermo, depicting the meeting between the Virgin Mary and the Risen Jesus.

Giovanni Travagliato
Arti decorative di committenza arcivescovile nel tesoro della Cattedrale di Palermo

Gli arcivescovi della città di Palermo nel corso dei secoli hanno costantemente espresso un’aulica committenza di arte sacra, molto spesso particolarmente onerosa e prestigiosa per i materiali, i modelli e gli artefici scelti. Si tratta di suppellettili metalliche, manoscritti o libri a stampa su pergamena e carta, parati realizzati in tessuto operato o ricamato, insegne vescovili in uso nella cappella privata piuttosto che nella cattedrale. A partire dagli inventari, viene analizzato il patrimonio identificato ancora oggi esistente e fruibile dal 2006 negli ambienti della sagrestia vecchia e dell’antico Thesaurum della cattedrale di Palermo.

Giovanni Travagliato
Decorative arts commissioned by the archbishops in the treasury of the Cathedral of Palermo

The archbishops of Palermo during the centuries have consistently expressed a dignified commission of sacred art, often very expensive and prestigious for materials, models, and the architects chosen: metal furnishings, printed books or manuscripts on parchment and paper, textile artifacts made of textured fabric or embroidered, insignia of bishops in use in the private chapel or in the cathedral. In accordance with the inventories, the article analyzes the identified heritage that still exists today. It is possible to see it since 2006 in the rooms of the old sacristy and of the ancient Thesaurum of the cathedral of Palermo.

Concepción de la Peña Velasco
Una compañía de escultores sicilianos del siglo XVIII en España

L’articolo indaga la presenza di scultori siciliani del XVIII secolo in Spagna, nello specifico a Murcia. In particolare, grazie ai contratti notarili presentati nell’appendice documentaria, sono emerse informazioni relative al sodalizio artistico e alla società tra Alberto Calvino e Francesco Mostazo, due scultori trapanesi, al fine di commerciare in Francia e nella Penisola Iberica opere realizzate a Trapani dagli stessi e da altri artisti loro conterranei.

Concepción de la Peña Velasco
A company of sicilian sculptors in 18th century Spain

This article provides the documentation and analysis of the legal and finantial documents subscribed by Alberto Calvino and Francesco Mostazo, two sicilian sculptors from Trapani, who set up, liquidated and re-established a company in 1740’s Spain for the sale of their products in France and Spain. They arrived in Murcia at a time of cultural blooming and they stayed on for a few years. The article reflects on the nature of the imported goods their destination. It also considers how the sculptors could have brought some influences back to Sicily. The documentation supports the existence of close and well established artistic links, during that period, between Sicily and Southeast Spain, where a number of outstanding barroque works produced in Trapani still remain.

Giovanni Boraccesi
Le oreficerie della Cattedrale di Corfù tra Sette e Ottocento

L’articolo analizza gli argenti della cattedrale di Corfù, documentando lo sviluppo delle caratteristiche formali e decorative di tali produzioni. In particolare, vengono presentati manufatti barocchi e rococò, per la maggior parte provenienti da Venezia come dimostrato dalla lettura dei punzoni, e neoclassici, esemplificativi della fitta trama di rapporti culturali che intercorsero nel corso dei secoli tra Venezia e i possedimenti d’Oltremare.

Giovanni Boraccesi
Silver artifacts of the Cathedral of Corfù in the eighteenth and nineteenth centuries

The article analyzes the silver artifacts of the Cathedral of Corfù, highlighting the development of formal and decorative characteristics of such productions. In particular, are presented artifacts from the Baroque and Rococò, for the most part from Venice according to the marks, and from the Neoclassical period. They are examples of the cultural relations that settled over the centuries between Venice and the overseas possessions.

Roberta Cruciata
Per una storia della Settimana Santa a Malta. I gruppi processionali del Venerdì Santo di Valletta

L’articolo ricostruisce la storia dei riti della Settimana Santa e delle processioni per il Venerdì Santo a Malta, in relazione al più ampio contesto mediterraneo e, pertanto, alla tradizione dei pasos in Spagna e dei “misteri” di Trapani ed Erice. Viene evidenziato il ruolo cruciale svolto a partire dalla fine del XVI secolo dai frati Francescani, la cui presenza si rivelò determinante per la nascita e, in seguito, per la diffusione e la fortuna di tali rappresentazioni processionali, anche grazie al fatto che nel corso dei secoli la devozione per la Passione di Cristo a Malta fu alimentata dalla presenza di ben due crocefissi lignei dello scultore siciliano frate Innocenzo da Petralia. Infine, vengono ricostruite le vicende relative alla processione e ai gruppi scultorei di Valletta.

Roberta Cruciata
For a history of Holy Week in Malta. The Good Friday procession at Valletta

The article concerns the history of the rites of Holy Week and Good Friday processions in Malta, in relation to the wider Mediterranean context and, therefore, to the tradition of the pasos in Spain and  of the “mysteries” of Trapani and Erice. Since the end of the sixteenth century, the Franciscan friars played a key role in the birth and, later, in the wide circulation of such processional representations.Over the centuries the devotion to the Passion of Christ in Malta was fomented also  by the presence of two wooden crucifixes made by the Sicilian sculptor frate Innocenzo da Petralia. Finally, the article reconstructs the events relating to the procession and to the sculptural groups of Valletta.

Cristina Del Mare
L’eredità trapanese e gli esordi della lavorazione del corallo nel napoletano

Dopo la grande stagione trapanese, dalla seconda metà del XVIII secolo lo scenario delle manifatture artistiche in corallo andò modificandosi fino all’affermazione della lavorazione del prezioso materiale marino nel napoletano. D’altra parte svariate fonti e documenti d’archivio dimostrano il progressivo sviluppo della pesca del corallo a partire dalla metà del XV secolo, soprattutto grazie all’intraprendenza delle coralline di Torre del Greco. Proprio in questa cittadina, per contrastare il monopolio commerciale di Livorno e Genova, si decise di intraprendere la lavorazione del corallo nell’ambito del vasto programma dei Borbone orientato allo sviluppo dell’artigianato locale. L’articolo approfondisce, in particolare, la produzione della Real Fabbrica di Coralli della Torre del Greco, fondata nel 1805 dal marsigliese Paul Barthèlemy Martin.

Cristina Del Mare
The legacy of Trapani and the beginnings of coral artefacts in Naples area

After the great season of Trapani, by the second half of the eighteenth century the working of coral has flourished in Naples area. From the middle of the fifteenth century, coral fishing started to appear regularly in several sources and archives, with reference to the initiative of the coralline of Torre del Greco. Exactly here, to counter the monopoly of Livorno and Genoa, it was decided to start the manufacturing of coral, according to the program of the Borbone for the development of local handicrafts. The article explores, in particular, the production of the Real Fabbrica di Coralli della Torre del Greco, which was founded in 1805 by Paul Barthélemy Martin from Marseille.

Sergio Intorre
Il marchio MB negli argenti acesi tra XVIII e XIX secolo

Già Maria Accascina aveva rilevato, in un gruppo di opere in argento realizzate ad Acireale tra il 1780 e il 1815, il marchio MB, attribuendolo a due argentieri omonimi: Mario Bottino maior e Mario Bottino minor. Sulla base del recente ritrovamento di un documento nell’archivio della chiesa Madre di Regalbuto è stato possibile identificare un terzo autore che utilizzava il marchio MB negli stessi anni, l’acese Don Mariano Di Bella. Partendo dai manufatti riferiti a questi tre argentieri, l’articolo traccia un puntuale profilo dei tre autori in questione basato sui confronti stilistici tra le opere e sulla loro sequenza cronologica.

Sergio Intorre
The MB mark in silver works of Acireale between the eighteenth and nineteenth century

Maria Accascina had already pointed out, in a group of silver works made ​​in Acireale between 1780 and 1815, the mark MB. She ascribed it to two homonyms silversmiths: Mario Bottino maior and Mario Bottino minor. After the recent discovery of a document in the archive of the cathedral of Regalbuto, it was possible to identify a third author who used the mark MB in the same years, Don Mariano Di Bella from Acireale. Starting from the artifacts related to these three silversmiths, the article draws a precise profile of the three authors based on stylistic comparisons between the works and their chronological sequence.

Margherita Nebbia
«Dal maestoso Medio Evo… al vivace Archiacuto»: la ripresa di modelli celebri ed esempi locali nelle arti decorative alle esposizioni nazionali

In seno al Neomedievalismo si assiste alla riproposizione di oggetti e temi decorativi medievali, spesso opere di conclamata fama conservate nei principali musei italiani ed europei, ma anche esempi locali, presentate alle Esposizioni Nazionali. Aspetto finora scarsamente indagato della produzione in stile è l’inganno della materia, tema che sembra proprio di buona parte delle arti decorative del secondo Ottocento. L’articolo mette in evidenza come non di rado, per stupire il pubblico delle esposizioni nazionali e universali, alcuni artigiani realizzassero oggetti il cui aspetto simulasse un materiale differente da quello realmente utilizzato nelle opere prese a modello.

Margherita Nebbia
«Dal maestoso Medio Evo… al vivace Archiacuto»: the resumption of famous models and local examples in the decorative arts at the National Exhibitions

During the Neo-medievalism the revival of medieval objects and decorative themes, often famous works preserved in the main Italian and European museums but also local examples submitted to the National Exhibitions, became popular. The article highlights how often, to amaze the spectators of National and Universal Exhibitions, some craftsmen created objects with different materials that simulates the materials used in the models.

Gaia Salvatori

Le arti applicate a Napoli dal Museo Artistico Industriale (1882) alla Mostra d’Oltremare (1940): tracce per una lettura integrata delle arti contemporanee

Le vicende che riguardano le arti decorative in rapporto alle ‘belle arti’ a Napoli dagli anni Settanta del XIX fino agli Trenta-Quaranta del XX secolo sono da ritenere fra le più interessanti nella dialettica arte/industria per la trasformazione del ruolo, prima prettamente ‘pedagogico’ poi sempre più ‘propagandistico’, assunto dalle arti applicate e decorative nello sviluppo culturale ed economico dell’Italia. Emblematiche in questo senso la costituzione del Museo Artistico Industriale di Napoli nel 1882 e la realizzazione del complesso architettonico monumentale della Mostra d’Oltremare, sede nel 1940 della prima mostra triennale delle terre italiane d’Oltremare.

Applied arts in Naples from the MuseoArtisticoIndustriale (1882) to the Mostrad’Oltremare (1940): tracks for an integrated interpretation of contemporary arts

The relationship between decorative arts and ‘belle arti’ in Naples from the Seventies of the nineteenth until the Thirties and Forties of the twentieth century is to be considered one of the most interesting in the art/industry dialectic for the transformation of the role (first ‘pedagogical’ then ‘propaganda’) of the applied and decorative arts in the cultural and economic development of Italy. Emblematic are the establishment of the Museo Artistico Industriale of Naples in 1882 and the construction of the monumental architectural complex of the Mostra d’Oltremare in 1940, site of the first triennial exhibition of the Italian overseas lands.