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Un laboratorio di ricamo in corallo nella Messina del secolo XVII
DOI: 10.7431/RIV09072014
A proposito dei pregiati ricami in corallo apposti sui paramenti sacri siciliani, l’ipotesi di una manifattura messinese era stata già avanzata alla metà circa del secolo scorso1. Essa è stata ulteriormente confermata dalle più recenti ricerche d’archivio di Daniela Scandariato, che hanno evidenziato, nel caso del pregevole paliotto del museo Pepoli di Trapani, di provenienza gesuitica, una realizzazione palermitana del disegno architettonico, una manifattura messinese del ricamo e una provenienza trapanese dei coralli lavorati2. Questa ipotesi può riproporsi per altri manufatti del capoluogo siciliano, di pertinenza non solo gesuitica3, che recano un disegno “d’architettura” ed una tipologia di ricamo in oro, seta e coralli, del tutto analoghi a quelli del manufatto trapanese, come ad esempio la serie degli splendidi paliotti della chiesa di S. Francesco di Paola, cui è stato aggiunto di recente quello di Vico Equense, facente parte ab antiquo della stessa serie4 (figg. 1 – 2). Proprio quest’ultimo, raffigurante nel fornice centrale l’Attraversamento dello Stretto di Messina da parte di San Francesco di Paola, reca un particolare iconografico riconducibile alla cultura messinese: la presenza, sulla destra, della cittadella fortificata, resa con notevole veridicità e precisione del dettaglio (fig. 3). E’ forse plausibile che il ricamatore, come spesso avveniva, volesse immortalare un significativo scorcio della sua terra, nella fattispecie un brano monumentale della Messina seicentesca, di recente edificazione (1680-86 ca.), che potrebbe costituire anche un terminus post quem per la datazione del manufatto.
A confermare la tesi dell’esistenza di almeno un avviato laboratorio di ricamo in corallo nella città peloritana, a questa data, vi è un documento, fornitomi anni or sono dal compianto studioso gesuita P. Ignazio Salvo e già citato da Maria Concetta Di Natale nel catalogo L’arte del corallo in Sicilia5. Esso, che si coglie l’occasione di pubblicare qui per intero, è relativo alla commissione nel 1698 di un paliotto in corallo per il collegio gesuitico di S. Francesco Saverio, a un Giacomo Mazzeo ricamatore messinese, come rivela il cognome, costituendo dunque un punto di forza in quel triangolo Trapani-Palermo-Messina sopra evidenziato, che poté produrre nel periodo barocco questa tipologia di raffinati manufatti, tra i più alti dell’artigianato artistico siciliano.
A.S.Pa. – Corporazioni soppresse – Case ex gesuitiche GG (Collegio di S.Francesco Saverio di Messina) – Vol.11
f. 22
31 marzo 1698
In conto dello raccamo del palio a tt.24 lo palmo o.10
f. 24
10 aprile
Al raccamatore compl. di o.20 in conto del raccamo del palio dell’altare o.10,19
f. 29
26 giugno
A Giacomo Mazzeo raccamatore in conto dello roccamo del palio di detta chiesa o.3,2
f. 32
31 luglio 1698
Pagate a Giacomo Mazzeo riccamatore in computo del Palio riccamato o.5 inclusi o.4 per mano del Padre Rettore o.5
A detto per prezzo di tarpisa 1:5:3 di corallo per il suddetto Palio o.1,28,5
Tela bianca per fodera del suddetto Palio canne 2,4 tt.8,15°
Tacci di Genova n.1000…tacci di incerata n.600…cordella per detto palio…cottone tt.6,4
Per farsi la cassa del sudd.Palio tavole dimezate n.8 tt.24
Chioda, dubloni, tacci, e crocchitti n.3:3 Mastria n.6 tt.9,3
- Per l’argomento cfr. F. De Felice, Arte del trapanese: pittura e arti minori, Palermo 1936; A. Daneu, L’arte trapanese del corallo, prefazione di A. Daneu Lattanzi, Milano 1964; V. Scuderi, Il Museo Nazionale Pepoli in Trapani, Roma 1965. [↩]
- Cfr. D. Scandariato, Il paliotto in corallo del Museo Regionale Pepoli di Trapani ed alcuni manufatti di committenza gesuitica, B.C.A. Sicilia, anno IX-X, nn.1-2, 1988-89, pp. 50-54. [↩]
- Per approfondimenti cfr. M.C. Di Natale, Maestri corallari trapanesi dal XVI al XIX secolo, in Materiali preziosi dalla terra e dal mare nell’arte trapanese e della Sicilia occidentale tra il XVIII e il XIX secolo, catalogo della mostra a cura di M.C. Di Natale, Palermo 2003, e V. Abbate, Corallo: “L’arte di lavorare con tal finezza in materia sì difficile”, in I grandi capolavori del corallo. I coralli di Trapani del XVII e XVIII secolo, catalogo della mostra a cura di V.P. Li Vigni, M.C. Di Natale, V. Abbate, Milano 2013, che riportano la precedente bibliografia sull’argomento. [↩]
- R. Civiletto, Scheda n.13, in Architetture barocche in argento e corallo, catalogo della mostra a cura di S. Rizzo, Catania 2008, pp. 158-161. [↩]
- M.C Di Natale, Il corallo da mito a simbolo nelle arti pittoriche e decorative, in L’arte del corallo in Sicilia, a cura di C. Maltese e M.C. Di Natale, Palermo 1986, p. 96 e n.125. [↩]