Editoriale

di Maria Concetta Di Natale

Vorrei aprire questo secondo numero di OADI ringraziando tutti coloro che hanno espresso stima e apprezzamento per questa iniziativa editoriale, per i suoi contenuti e per la modalità con cui essi vengono proposti. Anche in questo nuovo numero della rivista, saggi di studiosi affermati e di chiara fama sono affiancati a contributi di giovani studiosi e ricercatori, ai quali è stata data l’opportunità di pubblicare i risultati delle loro ricerche, degne di attenzione per interesse e valore scientifico.

Per quanto riguarda gli articoli, il mio contributo completa il percorso iniziato nel primo numero attraverso i “cammini” mariani in Sicilia indicati da Ottavio Caietano, alla scoperta di tesori di aurei monili che la devozione ha raccolto attraverso i secoli. Maria Ludovica Rosati prosegue il suo studio sulle migrazioni tecnologiche e le interazioni culturali attraverso l’analisi della relazione tra le produzioni orientali ed estremo orientali e il rinnovamento tecnico, stilistico e iconografico delle manifatture seriche italiane del XIII e del XIV secolo. Giovanna Baldissin Molli fornisce un significativo contributo all’indagine sui beni di lusso nel Quattrocento in area veneta, pubblicando l’inventario dei beni parafernali di Margarita e Buzzaccarina Buzzaccarini del 1486, frutto di un’accurata ricerca nel Fondo Notarile dell’Archivio di Stato di Padova. Benedetta Montevecchi, attraverso lo studio del tabernacolo originariamente presente negli inventari della Cattedrale di Camerino e delle sue peregrinazioni attraverso musei e collezioni private, prende in esame la figura di Bonconte Bonconti, poliedrico artista di Camerino, che fu orafo, fonditore, intagliatore di matrici xilografiche e perfino ricamatore. Mauro Sebastianelli e Franco Palla trattano il tema dell’analisi scientifica e del restauro condotto su manufatti di arte decorativa definendo la metodologia dell’approccio all’opera d’arte e contestualizzandola con esempi di restauro di sculture lignee siciliane. Salvatore Tornatore prende in esame i manufatti di arte decorativa presenti nella ex chiesa del collegio dei Gesuiti di Bivona. Nel saggio di Tiziana Crivello viene studiata la devozione per la “Madonna Bambina” nella ceroplastica siciliana, in un interessante percorso che analizza opere aventi come soggetto questo particolare tema iconografico. Attraverso la pubblicazione dell’Inventario e consegna delli Giogali d’oro, argento, roba, ed altro del Duomo di Monreale del 1838, Lisa Sciortino esamina le opere di arte decorativa ancora presenti nel ricchissimo corredo del Duomo e sopravvissute alle insidie del tempo, dando anche modo di conoscere quanti tesori sono ormai irrimediabilmente perduti. Francesco Gabriele Polizzi studia nel suo contributo la collezione Castellani di oreficeria popolare italiana del Victoria and Albert Museum di Londra. Bruna Bennardo ricostruisce l’attività della bottega della famiglia di ebanisti Costa di Palazzolo Acreide, attraverso lo studio dei documenti, dei disegni e dei progetti grafici ancora in possesso degli eredi. Raimondo Mercadante, infine, propone uno studio degli interventi decorativi di Alfred Messel nel complesso dei Grandi Magazzini Wertheim a Berlino, che sono stati definiti come un “incunabolo del Moderno”.

Mi auguro che questo secondo numero della rivista OADI e i suoi articoli incontrino il vostro gradimento e ringrazio fin d’ora quanti vorranno dedicare a questa pubblicazione il loro tempo e la loro attenzione.