OADI e Stibbert

Il quindicesimo numero di OADI Rivista segna l’inizio della partnership tra l’Osservatorio per le Arti Decorative in Italia e il Museo Stibbert di Firenze. La collaborazione tra le due Istituzioni, che si concretizza nell’attività editoriale congiunta per la realizzazione di questo numero, nasce dalla matrice comune che esse condividono, pur facendo riferimento a contesti territoriali diversi e pur essendo diverse esse stesse per struttura e attività. Lo Stibbert è infatti un’istituzione museale attiva a Firenze fin dai primi del Novecento, l’Osservatorio è una struttura di ricerca del Dipartimento Culture e Società dell’Università degli Studi di Palermo. L’attività di entrambi afferisce però al medesimo settore, quello delle Arti Decorative, il cui indirizzo scientifico è stato portato avanti nel corso del XX secolo sia in Toscana che in Sicilia, con studi pionieristici che hanno aperto la strada ad una ricerca scientifica su opere che fino a poco tempo fa venivano approssimativamente raggruppate sotto la riduttiva definizione di “Arti Minori”. A questa motivazione, squisitamente scientifica, si aggiunge una riflessione più legata alla realtà contemporanea. L’idea di rete, infatti, investe ormai ogni settore della società, dall’imprenditoria alla pubblica amministrazione, dalla tecnologia alla ricerca scientifica. Perché quindi non applicarla anche ad una rivista on line di studi di Storia delle Arti Decorative come OADI Rivista? Perché non unire competenze ed esperienze diverse come quelle dell’Osservatorio per le Arti Decorative in Italia “Maria Accascina” e del Museo Stibbert per proporre contenuti scientifici sulle Arti Decorative su un panorama più ampio e vario di quello presentato finora, in maniera differente, dalle due Istituzioni coinvolte? Questa è la sfida in cui abbiamo deciso di cimentarci e il primo risultato è il numero che state leggendo, i cui saggi affrontano argomenti eterogenei per epoca, materiale, tecnica e collocazione geografica, spingendosi dalla Sicilia fino al Giappone, con l’auspicio che possa essere di ampio gradimento.

Maria Concetta Di Natale
Enrico Colle