Lucia Ajello

Platería – Colecciones del MNAD di Javier Alonso Benito, il catalogo digitale degli argenti del Museo Nacional de Artes Decorativas di Madrid

È consultabile on-line Platería – Colecciones del MNAD di Javier Alonso Benito, prefazione di Sofía Rodriguez Berniz, edito da Edizioni ufficiali del Ministero di Educazione, Cultura, Sport del Governo di Spagna nel 2015.

Per la prima volta, vengono indagati in una unica visione di insieme gli argenti presenti nelle sale e  nei depositi del Museo Nacional de Artes Decorativas di Madrid. Una tappa fondamentale per la storia del museo, da sempre protagonista e punto di riferimento per progetti, spagnoli e non, legati agli studi delle arti decorative.  Grazie all’azione congiunta del dipartimento di ricerca con le diverse sezioni dipartimentali  legate ai fondi archivistici e della biblioteca del museo è stato possibile, afferma Benito, poter arrivare al risultato di una conoscenza integrale di ogni opera in metallo prezioso presente al MNAD.

I primi capitoli consentono di esaminare la genesi della collezione degli argenti,  dando  particolare rilievo a precedenti studi e alle ultime acquisizioni del museo.

Il volume diviene così strumento didattico per apprendere la storia e l’evoluzione dell’argenteria spagnola, conoscere i diversi centri di produzione, le scuole e allargare lo sguardo a argenti e argentieri di varia nazionalità. Attraverso le pagine di Platería Colecciones del MNAD si approfondisce lo studio delle opere non solo di artefici spagnoli, inglesi, francesi e di altre nazionalità, ma anche  di diversi argentieri  italiani: dal palermitano Gesualdo Vesco al celebre Francesco Giardoni, l’argentiere di origine romana trasferitosi a Madrid, sotto la direzione di Sabatini, per il rinnovamento delle arti nelle corte spagnola al tempo di Carlo IV.

Il  catalogo è suddiviso in due grandi sezioni dedicate all’argenteria sacra e profana: ogni unità  mette in luce le peculiarità generali e specifiche dei manufatti presentati.

Le suppellettili religiose rappresentano i manufatti più antichi custoditi al museo, mentre gli argenti profani costituiscono la parte più cospicua della collezione e ricoprono un arco temporale che va dalla seconda metà del  XIV al XX secolo.

Partendo da  queste due macrosezioni, l’autore analizza,identifica e illustra  i singoli manufatti in apposite schede con una metodologia scientifica che prevede una breve descrizione dell’opera, una scheda tecnica volutamente sintetica  e  considerazioni sia  di carattere storico-artistico che tecnico, accompagnate sempre da una bibliografia specifica.

Grande attenzione è dedicata al riconoscimento di punzoni che consentono di rivelare cronologia,nazionalità e paternità di un’opera preziosa.

Lo studio approfondito della collezione ha consentito anche di operare una valutazione di ordine cronologico e, al contempo, tipologico degli argenti. Le opere sacre sono presentate in ordine alfabetico e cronologico. Per quanto concerne la sezione profana, i manufatti sono ulteriormente  distinti per tipologia e funzione.  Una presentazione che tiene conto quindi della complessità di una collezione che mostra una ricchissima varietà di manufatti preziosi che si differenziano non solo per tipologia, funzionalità, ma anche per  differente origine geografica.  La presentazione degli argenti nel catalogo riflette, d’altronde, le scelte di allestimento all’interno del museo.

Si ricorda, a tal proposito, l’interessante esposizione di argenti di produzione sacra e profana del museo di cui si conserva memoria nel catalogo cartaceo edito nel 2015: “Viaje a través de la platería del Museo Nacional de Artes Decorativas Una seleción de obras”, a cura sempre di Javier Alonso Benito, che si può considerare una prima tappa fondamentale per la realizzazione del catalogo digitale.  Si focalizza, infatti,  l’attenzione su alcune opere in argento custodite presso il museo madrileno. Gli argenti sono presentati con una netta distinzione tra sacri e profani, seguendo un ordine tipologico e cronologico coerente a quello espresso nel volume oggetto di questa recensione. Parallelamente al progetto di redazione del catalogo, all’interno del museo sono state attuate delle riforme di allestimento con  nuove vetrine per esporre gli argenti di produzione sacra e profana.  Si palesa, pertanto, una concezione unitaria priva di contraddizioni tra azione e rappresentazione, ovvero tra catalogo ed esposizione.

Un ulteriore merito del volume digitale è che si inserisce a buon titolo  tra le novità interessanti nel panorama delle tecnologie digitali al servizio dei beni culturali.

La scelta di divulgare gratuitamente online il catalogo con una ottima resa grafica dei manufatti, permette, quindi, quello che un qualunque supporto cartaceo negherebbe, ovvero   ingrandire a proprio piacimento  le singole parti di un’opera, come ad esempio, un  punzone, un particolare cesellato, un’iscrizione, elementi fondamentali per lo studio delle arti decorative. Un catalogo, dunque, che consente di conoscere  parte del pregevole patrimonio artistico del MNAD, dando nuova luce alla ricca collezione degli argenti del museo e rivelandosi al contempo un progetto editoriale  all’avanguardia. Un felice exemplum per realtà omologhe nel settore delle arti decorative.