Editoriale

di Maria Concetta Di Natale

Gli articoli dell’undicesimo numero di OADI Rivista coprono un arco di tempo che va dal XV secolo agli inizi del Novecento. Nel primo contributo Benedetta Montevecchi attribuisce la preziosa croce astile custodita nel tesoro del Duomo di Montefiascone a bottega norditaliana, forse lombarda, della metà del XV secolo. Interessante è l’attribuzione di Antonino Cuccia del Compianto in mistura del Museo Diocesano di Monreale, recentemente restaurato da Gaetano Correnti, a Giandomenico Gagini, figlio del celebre Antonello, ma su ideazione del padre, che dovette comunque realizzarne la matrice in terracotta. Nel terzo articolo Alberto Mannino propone un inedito documento su Simone de Wobreck che rappresenta un fondamentale contributo alla biografia dell’artista ed alla conoscenza del suo insospettato rapporto con le arti decorative. Andrea Ferruggia, attraverso l’analisi di alcuni inventari riguardanti la famiglia Filangeri di San Marco, ricostruisce parzialmente il numero dei beni materiali ereditati nei secoli per via maschile e paterna, dimostrando come alcuni di questi oggetti di pregio transitassero dalle vecchie alle nuove generazioni. Il celebre Spasimo di Raffaello è invece il punto di partenza dell’articolo di Salvatore Mercadante, che ne indaga la fortuna iconografica nel panorama delle arti decorative isolane. Mauro Sebastianelli e Maria Vitale prendono spunto da un un olio su tela di autore ignoto del XVIII secolo raffigurante l’Addolorata, conservato presso il Museo Diocesano di Palermo, che presenta l’applicazione di due elementi metallici (la corona sul capo della Vergine e il pugnale sul petto) per una riflessione sui problemi di conservazione relativi ad opere che presentano analoghe caratteristiche. Valentina Baldi rilegge la storia del costume della Firenze del Granduca Pietro Leopoldo attraverso le stampe di Giuseppe Piattoli e Roberta Cruciata si occupa di preziosi e inediti argenti siciliani di inizio Ottocento custoditi a Malta. Raimondo Mercadante, infine, propone un‘interessante analisi del testo di Walter Curt Behrendt La battaglia per lo stile nelle arti applicate e nell’architettura (Der Kampf um den Stil im Kunstgewerbe und in der Architektur), che costituisce una delle prime storie del modernismo europeo nell’ambito dell’architettura e delle arti decorative, con particolare riferimento all’area tedesca.