Abstract

Damiano Anedda

L’elefante eburneo della Sala Islamica al Museo Nazionale del Bargello

Fra i numerosi pezzi della collezione Carrand del Museo Nazionale del Bargello di Firenze, rivestono un interesse particolare alcuni manufatti realizzati in avorio, tra cui un pezzo da gioco degli scacchi a forma di elefante. L’elefante eburneo del Bargello è verosimilmente il pezzo più antico della collezione scacchistica del Museo Nazionale fiorentino. L’articolo ripercorre la letteratura scientifica su quest’opera e propone raffronti con opere coeve.

Damiano Anedda

Ivory elephant of Bargello National Museum’s Islamic Hall

Among the several pieces of Carrand collection owned by Bargello National Museum in Florence, some ivory handmades have a particular interest, like an elephant-shaped piece of the chess game. Bargello’s ivory elephant is likely the most ancient piece of Florentine National Museum’s chess collection. The article goes over the scientific literature about this work and suggests comparisons with coeval works.

Roberta Cruciata

Il Beato Agostino Novello nelle arti decorative e nella cultura artistica dei secoli XIV-XIX tra Toscana e Sicilia

La fama di santità di Agostino Novello, Beato agostiniano sulle cui origini, verosimilmente siciliane,sono state tramandate nel corso dei secoli discordanti notizie, risale a pochi anni dopo la sua morte, avvenuta a Siena il 19 maggio 1309. Ciò è evidente considerando la produzione artistica toscana e siciliana, e nello specifico quella senese e termitana, che lo riguarda, fiorente in un arco di tempo compreso tra il XIV e il XIX secolo.

Roberta Cruciata

Blessed Agostino Novello in decorative arts and artistic culture of 14th-19th centuries between Tuscany and Sicily

Agostino Novello’s fame of holiness, agostinian Blessed about whose origins have been handed down conflicting news during centuries, dates back to not many years after his death, happened in Siena on May 19, 1309. This is evident, considering tuscan and sicilian artistic production, particularly those of Siena and Termini regarding to him, flourishing in a span of time included between 14th and 19th century.

Dora Liscia

Gli smalti del ‘400 nell’Altare d’argento del Battistero di Firenze

Gli smalti dell’altare di San Giovanni a Firenze sono esemplari di assoluto interesse per integrare la storia della smalteria fiorentina, purtroppo carente e lacunosa. Per questo vedere come certi schemi fossero comuni sia all’oreficeria, che alla pittura e alla scultura diventa un ulteriore passo per comprendere quanto le arti a Firenze nel Quattrocento fossero perfettamente integrate tra di loro e scevre dalla gerarchia di generi che caratterizzerà i secoli successivi.

Dora Liscia

Enamels of XV century in the baptistry of Florence’s silver altar

The enamels of San Giovanni’s altar in Florence are examples of an absolute interest to integrate florentine enamel factory’s history, unfortunately lacking and full of blanks. Because of this, seeing how some schemes were shared by  goldsmithry, painting and sculpture becomes a further step ahead to understand how arts in Florence in XVth century were perfectly integrated among themselves and free from the hierarchy of genres that will characterize the following centuries.

Sergio Intorre

Scultura lignea a Naro

Naro, centro dalle antiche origini, particolarmente fiorente fin dal Medioevo, è caratterizzato nei secoli da una massiccia presenza dei principali ordini monastici e conventuali, legati in particolar modo alla sfera dei Frati Minori. La loro committenza ha determinato nel tempo l’aggregazione di un ingente numero di opere d’arte, soprattutto in legno, che ancora oggi costituiscono una preziosa testimonianza dell’evoluzione del linguaggio artistico della scultura lignea siciliana attraverso i secoli. L’articolo propone una rassegna delle principali emergenze di questo tipo di produzione artistica.

Sergio Intorre

Wooden sculpture in Naro

Naro, town of ancient origins, particularly flourishing since the Middle Age, is characterized in centuries by a massive presence of the main monastic and conventual orders, linked in a special way to the Friars Minors’ sphere. Their commissioning produced in time the aggregation of a considerable number of works, most of all in wood, which still represent a precious evidence of the evolution of sicilian wooden sculpture’s artistic language through centuries. The article proposes a survey of the main specimens of this kind of artistic production in Naro.

Giovanni Travagliato

Due paliotti ricamati da Giovanni Rassarelli alias Fiorentino per la Cappella del Crocifisso nella Cattedrale di Palermo

Il Tesoro della Cattedrale di Palermo custodisce un paliotto ricamato con corallo facente parte dei beni mobili pertinenti alla cappella del Crocifisso, che viene qui attribuito a Giovanni Rassarelli, grazie ad un documento che l’autore pubblica in questo articolo. Un secondo documento riferisce di un altro paliotto realizzato dallo stesso autore per la cappella del Crocifisso della Cattedrale, ma non ancora identificato.

Giovanni Travagliato

Two embroidered altar clothes by Giovanni Rassarelli alias Fiorentino for the Chapel of the Crucified in Palermo’s Cathedral

Thanks to two documents published in this article, the author ascribes two altar clothes stored in the Treasure of Palermo’s Cathedral, coming from the movables concerning the chapel of the Crucified, to Giovanni Rassarelli. One of them is identified as the one embroidered with coral, which is part of the Treasure’s current exhibition.

Elvira D’Amico – Mauro Sebastianelli

Due inediti quadretti a fili incollati di Marianna Elmo

L’articolo studia due quadretti della ricamatrice leccese Marianna Elmo di recente acquisizione in una collezione privata di Palermo. Le opere sono state realizzate presumibilmente intorno alla metà del Settecento. Viene proposta un’analisi storico-artistica e uno studio tecnico sul manufatto.

Elvira D’Amico – Mauro Sebastianelli

Two unpublished pasted threads little pictures by Marianna Elmo

The article studies two little pictures by the embroiderer from Lecce Marianna Elmo, recently acquired by a Palermo’s private collection. The works have been realized likely round the half of XVIIIth century. The authors propose an historic-artistic analysis and a technical study of the handmade.

Cristina Costanzo

Chicago e la tradizione dei vetri decorativi: Louis Comfort Tiffany e Frank Lloyd Wright

Importando in America la sapienza con cui i maestri europei per secoli avevano coltivato la tradizione della lavorazione del vetro, Tiffany contribuì ad estendere l’impiego del vetro a fini decorativi per raggiungere un sempre più vasto mercato. È grazie a Tiffany infatti che le novità decorative diventano emblema di uno stile e simbolo di una nazione. Attraverso l’analisi delle figure di Tiffany e Wright è possibile tracciare le caratteristiche del clima culturale americano e della rinnovata attenzione per le arti decorative con cui si chiude l’Ottocento e si apre il Novecento.

Cristina Costanzo

Chicago and the tradition of decorative glasses: Louis Comfort Tiffany and Frank Lloyd Wright

Importing in America the knowledge the European masters had cultivated the tradition of glass working with, Tiffany contributed to extend the use of glass for decorative purposes to reach a larger and larger market. Thanks to Tiffany indeed decorative innovations become emblem of a style and symbol of a nation. Through the analysis of Tiffany and Wright’s figures it’s possible to outline the features of the american cultural climate and of the renewed attention for decorative arts which closes XIXth century and opens XXth.

Ivana Bruno

Tessuti siciliani d’età normanno-sveva in collezioni ed esposizioni tra Otto e Novecento

La fortuna dell’arte normanna nell’Ottocento si manifestò pienamente in tutti i campi dell’arte. Rari sono i contributi sui suoi riflessi nel settore delle arti applicate. Uno dei possibili osservatori per sviluppare tale indagine è certamente l’analisi del fenomeno del collezionismo. È da questo binario di lettura che si vuole affrontare l’argomento in riferimento ai manufatti tessili, dando seguito alle ricerche già avviate dall’autore in occasione della mostra Nobiles Officinae. Perle, filigrane e trame di seta dal Palazzo Reale di Palermo, curata da Maria Andaloro.

Ivana Bruno

Sicilian textiles of norman-suevian age in collections and expositions between 19th and 20th century

The fortune of norman art in 19th century fully revealed itself in every field of art. The contributions about its effects on the applied arts field are rare. One of the possible observatories to develop such research surely is the analysis of the collecting phenomenon. Here the argument relative to textile handmades is faced with this perspective, going on with the researches already started by the author on the occasion of the exhibition Nobiles Officinae. Perle, filigrane e trame di seta dal Palazzo Reale di Palermo, curated by Maria Andaloro.

Iolanda Di Natale

Il contributo di Giuseppe Agnello allo studio delle arti decorative in Sicilia

Giuseppe Agnello non risulta essere una figura facilmente inquadrabile all’interno di ristrette categorie. Il suo contributo allo sviluppo del sistema artistico locale risulta essere tanto più significativo ed incisivo, proprio in funzione della conoscenza approfondita che egli possedeva sia dell’arte regionale, sia di quella nazionale ed internazionale. Nel corso delle sua lunga carriera Agnello dedica un consistente nucleo di approfondimenti scientifici a quelle forme d’arte, oggi definite “decorative” o “applicate”, che, sin dai primissimi anni di studio, sembrano attrarne l’attenzione.

Iolanda Di Natale

Giuseppe Agnello’s contribution to the study of decorative arts in Sicily

Giuseppe Agnello doesn’t turn out as a figure easily referable to certain categories. His contribution to the development of local artistic system is more meaningful and sharp, just in function of the deep knowledge he owned of the regional art, like of the national and the international. During his long career, Agnello dedicates a thick group of scientific in-depth studies to those forms of art, today defined “decorative” or “applied”, that, since the earliest years of study, seem to attract his attention.